Nuova Riveduta:

2Cronache 32:32

Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie si trovano scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d'Israele.

C.E.I.:

2Cronache 32:32

Le altre gesta di Ezechia e le sue opere di pietà ecco sono descritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amoz, e nel libro dei re di Giuda e di Israele.

Nuova Diodati:

2Cronache 32:32

Il resto delle gesta di Ezechia e le sue opere di bene sono scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, e nel libro dei re di Giuda e d'Israele.

Riveduta 2020:

2Cronache 32:32

Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie si trovano scritte nella visione del profeta Isaia, figlio di Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d'Israele.

La Parola è Vita:

2Cronache 32:32

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La Parola è Vita
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Riveduta:

2Cronache 32:32

Le rimanenti azioni di Ezechia e le sue opere pie trovansi scritte nella visione del profeta Isaia, figliuolo d'Amots, inserita nel libro dei re di Giuda e d'Israele.

Ricciotti:

2Cronache 32:32

Il rimanente delle azioni di Ezechia e delle sue opere buone sta scritto nella visione del profeta Isaia, figlio di Amos, e nel libro dei re di Giuda e d'Israele.

Tintori:

2Cronache 32:32

Il resto degli atti d'Ezechia e delle sue misericordie sono scritte nella visione d'Isaia, figlio d'Amos profeta, e nel libro dei re di Giuda e d'Israele.

Martini:

2Cronache 32:32

Il rimanente poi delle geste di Ezechia, e le sue buone opere sono scritte nella visione d'Isaia figliuolo di Amos profeta, e nel libro dei re di Giuda, e d'Israele,

Diodati:

2Cronache 32:32

Ora, quant'è al rimanente de' fatti di Ezechia, e le sue pie opere; ecco, queste cose sono scritte nella visione del profeta Isaia, figliuolo di Amos, e nel libro dei re di Giuda, e d'Israele.

Commentario abbreviato:

2Cronache 32:32

24 Versetti 24-33

Dio lasciò Ezechia a se stesso, affinché, attraverso questa prova e la sua debolezza in essa, si conoscesse ciò che c'era nel suo cuore; che non era così perfetto nella grazia come pensava di essere. È bene che conosciamo noi stessi, la nostra debolezza e il nostro peccato, per non essere presuntuosi o sicuri di noi stessi, ma per vivere sempre in dipendenza dalla grazia divina. Non conosciamo la corruzione del nostro cuore, né cosa faremo se Dio ci abbandona a noi stessi. Il suo peccato è stato quello di aver innalzato il suo cuore. Che bisogno hanno i grandi uomini, gli uomini buoni e gli uomini utili di studiare le proprie infermità e follie, e i loro obblighi nei confronti della grazia gratuita, per non pensare mai a se stessi, ma implorare ardentemente Dio che li mantenga sempre umili! Ezechia ricambiò malamente Dio per i suoi favori, facendo di questi favori il cibo e il carburante del suo orgoglio. Rifuggiamo le occasioni di peccato: evitiamo le compagnie, i divertimenti, i libri, sì, gli stessi panorami che possono favorire il peccato. Affidiamoci continuamente alla cura e alla protezione di Dio, pregandolo di non lasciarci mai e di non abbandonarci. Benedetto sia Dio, la morte porrà presto fine al conflitto del credente; allora l'orgoglio e ogni peccato saranno aboliti. Non sarà più tentato di trattenere la lode che appartiene al Dio della sua salvezza.

Riferimenti incrociati:

2Cronache 32:32

2Cron 31:20,21
Is 36:1-39:8
2Re 18:1-20:21

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